mercoledì 28 maggio 2014
Un ritratto per Ted: work in progress
Un blog vivo con la voce dei tuoi fans
Non volevo un blog che parlasse solo di fatti e di cose che puoi trovare curiosando qua e là nel web..volevo un blog vivo, che avesse la voce dei tuoi fans, di quelli che ti vogliono bene e che confidano in te, di quelli con i quali ti intrattieni dopo gli spettacoli, anche se sei stanco, visto che sarebbe comprensibile se non avessi voglia di incontrarci...
I tuoi famosi abbracci
Invece ti attardi con noi, con i tuoi ammiratori che ti seguono da una vita, con quelli che conservano le tue immagini da anni ed anni e che solo nel vederti in quelle foto, stretto a loro nei tuoi famosi abbracci, togli il fiato e riempi di felicità...ma grazie anche per quelli che ti hanno conosciuto in questi ultimi mesi, al Sistina, per molti dei quali eri solo un mito irraggiungibile, grazie per tutti coloro che ti hanno potuto incontrare ed apprezzare..
La tua semplicità è ispiratrice e dappertutto vedo animi sereni e visi distesi, parole di gioia e condivisioni di serenità: tutto grazie a te che fai sì che le persone possano dare il meglio di loro stesse:...così è nato anche questo spazio di lettura e se il tuo ritratto è momentaneamente "work in progress"(mia sorella è ancora all'opera con i suoi colori), il blog lo sarà sempre: aperto a tutti coloro che avranno qualcosa da raccontare o per chi semplicemente volesse condividere i propri pensieri...
.........il tuo "unofficial blog italiano", per adesso e poi chissà..: noi siamo qui!
Much love!
mercoledì 21 maggio 2014
Giuda Superstar
Nuove suggestioni sulla figura di Giuda
Quando vidi per la prima volta Ted Neeley sullo schermo, nella parte di Gesù di Nazareth, non potei non soffermarmi sul rapporto che emergeva tra lui e Giuda.
In quegli anni era uscito un interessantissimo romanzo di un grande sceneggiatore, Giuseppe Berto, incentrato proprio sulla figura di Giuda Iscariota ed io ne avevo apprezzato i temi innovativi e la verve disquisitoria.
Ero pronta a lasciarmi contaminare da nuove suggestioni, lontane dai temi proposti durante l'infanzia dell'ambiente cattolico in cui ero cresciuta.
Il Gesù del film tendeva la mano con ardore al suo amico Giuda, sembrava non volerlo lasciare andare a quella che sapeva essere la sua sorte, il destino di essere obbligato,suo malgrado, ad operare la volontà di Dio nel tradimento del suo unico figlio. Al di là delle discussioni dottrinali, mi sembrò una reazione comprensibile e umana e questo mi fece amare di più l'opera e anche l'interpretazione che ne dava Ted.
In un certo senso li scoprii fratelli e ne arguii il rapporto intenso e coinvolgente che scaturiva dalle due figure a confronto.
La profonda amicizia di Ted con il bravissimo attore Carl Anderson
Mi sorprese in seguito sapere che Ted si fosse presentato dapprima per la parte di Giuda nell'opera teatrale, e mi chiesi quale fosse stata la sua idea dello spazio interpretativo fornito da quella figura, che invece fu assegnata al suo carissimo amico, l'indimenticabile Carl Anderson.
Se Jesus Christ è stata la parabola di un mondo e di un cambiamento interiore nel Neeley attore ed uomo, come pure in molti di coloro che videro il film, il suo rapporto col collega Carl-Giuda ha segnato un altro interessante capitolo di quella storia.
Anni fa lessi un bellissimo articolo incentrato sulla figura di Giuda-Carl Anderson, scritto in modo vivace e fuori dagli schemi da un valente giornalista italiano, vi consiglio di leggerlo selezionando il link in basso, per comprendere quanto fosse intenso il rapporto professionale e personale tra i due attori, oltre che per godere di descrizioni interessanti e curiosità sul film e sul cast.
A proposito di Giuda Iscariota
Quando vidi per la prima volta Ted Neeley sullo schermo, nella parte di Gesù di Nazareth, non potei non soffermarmi sul rapporto che emergeva tra lui e Giuda.
In quegli anni era uscito un interessantissimo romanzo di un grande sceneggiatore, Giuseppe Berto, incentrato proprio sulla figura di Giuda Iscariota ed io ne avevo apprezzato i temi innovativi e la verve disquisitoria.
Ero pronta a lasciarmi contaminare da nuove suggestioni, lontane dai temi proposti durante l'infanzia dell'ambiente cattolico in cui ero cresciuta.
Il Gesù del film tendeva la mano con ardore al suo amico Giuda, sembrava non volerlo lasciare andare a quella che sapeva essere la sua sorte, il destino di essere obbligato,suo malgrado, ad operare la volontà di Dio nel tradimento del suo unico figlio. Al di là delle discussioni dottrinali, mi sembrò una reazione comprensibile e umana e questo mi fece amare di più l'opera e anche l'interpretazione che ne dava Ted.
In un certo senso li scoprii fratelli e ne arguii il rapporto intenso e coinvolgente che scaturiva dalle due figure a confronto.
La profonda amicizia di Ted con il bravissimo attore Carl Anderson
Mi sorprese in seguito sapere che Ted si fosse presentato dapprima per la parte di Giuda nell'opera teatrale, e mi chiesi quale fosse stata la sua idea dello spazio interpretativo fornito da quella figura, che invece fu assegnata al suo carissimo amico, l'indimenticabile Carl Anderson.
Se Jesus Christ è stata la parabola di un mondo e di un cambiamento interiore nel Neeley attore ed uomo, come pure in molti di coloro che videro il film, il suo rapporto col collega Carl-Giuda ha segnato un altro interessante capitolo di quella storia.
Anni fa lessi un bellissimo articolo incentrato sulla figura di Giuda-Carl Anderson, scritto in modo vivace e fuori dagli schemi da un valente giornalista italiano, vi consiglio di leggerlo selezionando il link in basso, per comprendere quanto fosse intenso il rapporto professionale e personale tra i due attori, oltre che per godere di descrizioni interessanti e curiosità sul film e sul cast.
A proposito di Giuda Iscariota
martedì 20 maggio 2014
Una stupenda intervista a Ted, firmata Sean Martinfield
Un dialogo illuminante
.....e un'intervista potente, quella che il giornalista di San Francisco, Sean Martinfield ha raccolto da Ted Neeley la scorsa estate, ad agosto: ho voluto riportarla qui perché tutti noi potessimo avere il piacere di leggerla, con il link alla versione inglese, per chi possa godere della bellezza dell'edizione originale.
Grazie Sean Martinfield!
Seleziona qui per leggere l'intervista
.....e un'intervista potente, quella che il giornalista di San Francisco, Sean Martinfield ha raccolto da Ted Neeley la scorsa estate, ad agosto: ho voluto riportarla qui perché tutti noi potessimo avere il piacere di leggerla, con il link alla versione inglese, per chi possa godere della bellezza dell'edizione originale.
Grazie Sean Martinfield!
"Una conversazione con Ted Neeley, il Jesus Christ Superstar di Hollywood"
Infatti questo venerdì 23 agosto (2013) proprio la stella di prima grandezza del film, Ted Neeley, il più riconosciuto Gesù di Nazareth della storia del cinema, apparirà dal vivo sul palco del sontuoso teatro, anticipando la proiezione del film in 35 mm. Regia di Norman Jewson, il film non solo è sopravvissuto alla prova del tempo, ma ha trasceso ogni aspettativa........."
When Jesus meets a rockman
Whenever we encounter Jesus in others, a part of us lights up, but sometimes is Jesus himself to prepare this meeting, while we would have never expected it.
This is the story of a
charismatic rock man, whose face is remembered as one of Jesus and a
young girl who was trying to understand the meaning of life
"listening to Mozart and The Beatles' ....
Everything has a meaning in
life and even when we do not understand what is happening, we should
have the serenity to live it, without asking why this thing is so
important to us.
I have to thank the blog of
Angels and its organization which has brought us to witness the
performance, nowadays most famous, of "Jesus Christ Superstar",
these days on stage at the Sistina theatre in Rome.
Here we are then, gathered
together with a blog of Angels’ "delegation", with whom
we have witnessed the performance of the most moving film in cinema
history, but also a timeless play, enhanced by an excellent
organization, an exceptional cast and a scenery to a great effect.
Waiting for Jesus
While waiting for the artists
to come out there was some dispute, but our wish of an improvised
meeting with Ted Neeley, the beloved protagonist and once again the
interpreter of Jesus' earthly years, has prevailed.
Some of us had in a hand an
old vinyl, yellowed by time: "I
bought it at nine " confessed
Gisella, a blogger, a bit 'nervous to be talking to the actor who had
represented the face of Jesus.
Man among men
But let us forget for a moment
our friends of the blog waiting for Ted Neeley and go back to many
years ago, when a young girl who was studying in a nuns' institute
was allowed to see a great musical movie.
The period is that of the
"hippies ", the image of Jesus won in simplicity and love,
so far away from such obsolete characteristics as those of the heavy
medieval iconography, that easily reached everybody’s heart.
That girl has become a woman
and she has never forgotten the emotion that film caused within
herself, she has never forgotten the face of the main character, the
message of peace and the hope for a better world that it was
bringing.
The film needed a brave actor,
with unquestionable artistic talent and a great expressive ability
and contact with the public.
Despite the criticism to which
the cult was subjected, without fear of being mistaken,I remember the
enthusiasm of many Catholics, like a nun in my school who was
playing the guitar and singing songs from the legendary musical!....
Troubled years .. but no later
interpretation, no sublime masterpiece about the life of Jesus had
reached the hearts of many like that work; a work that was about the
last seven days of HIS life: a timeless masterpiece since Jesus
walked really among us, Man among men.
Over the years, the songs of
this musical had become the classics and the film was counted among
the most beautiful ones to watch at Christmas and Easter time, along
with the unforgettable masterpiece of Frank Capra's "Life is a
wonderful thing" ...
God's plan
On the other hand, Ted was
continuing to work as a very talented musician and singer, a
versatile actor, and a happy husband for 40 years (he met his wife on
the set of Jesus Christ), and now proud father of two sons.
The fame of his debut,
however, saw him in the role of Jesus many times in theaters all over
the world. Ted has always showed an interior disposition which every
time diversifies his interpretation, in generosity and joy.
What is the secret that made
it possible?
An Indian holy man of the last
century had to say that, if we had behaved in the manner of an angel,
we could gain ourselves the brilliance of the timeless Spirits.
When I met Ted Neeley I
realized how these words were true.
Beyond the actor and the
character
But Ted Neeley is not Jesus,
although he continued to play His song for 40 years. May be one
wonders when his heart has surrendered to that sacredness.
But this does not matter: what
you feel talking to him, goes beyond the actor and the character,
while he conquers everybody with his disarming generosity, the
sweetness of every gesture and the clear light of his tender
eyes. The actor and the Rockman had gone, and Jesus only
appears.
Ted clarified my doubts,
during the time he wanted to dedicate to us after the show: " I
am nothing more than an actor who played Jesus in his earthly
journey, but what happened next is beyond and above us " and
while saying this he was keeping my hands strongly clasped in his;
sometimes vehement, sometimes more serious, in his expression there
was only love and understanding for all who went to him, with
inexhaustible energy welcomed all of us of the blog of Angels,
as well as his beloved fans.
Knowing Ted was a great
experience and I can only add:
"Listen his songs
with your heart : people say he's looking into your soul"
Peace and Light
(edizione inglese curata da Anna Paolinelli)
Clicca qui per leggere l'edizione originale in italiano di questo articolo
(edizione inglese curata da Anna Paolinelli)
Clicca qui per leggere l'edizione originale in italiano di questo articolo
Una canzone per Ted
Face to face with Ted Neeley
Mi ero ripromessa di chiedere a Ted un mucchio di cose quando l'avessi potuto conoscere, avevo immaginato tutto molto diversamente, ma quando era arrivato il momento non avrei voluto per nessun motivo disturbarlo con un incontro, specie dopo una performance così impegnativa per lui e per noi così avvincente, come quella al Teatro Sistina di Roma.
Sulla mia riluttanza a farmi largo tra tanti fans in attesa, aveva prevalso la scarsa resistenza alle pressioni dei miei amici, convenuti allo spettacolo ed il fatto di trovarmi all'improvviso di fronte a lui.
Una canzone per Ted
Quando mi sono trovata di fronte a Ted Neeley, attore e cantante conosciuto a livello planetario, ho potuto solo gioire della sua presenza e della sua splendida energia e ripetergli come fosse fantastico il suo ritorno dopo 40 anni sulle scene italiane...
Di certo non gli ho cantato la canzone che avevo scritto per lui:
"What about you, Jesus
you stay away for a while
hanged to a cross?
I missed you
Three days long forty years
Tell me if it is true, Ted
In the power and the glory,
I missed you
Three days long forty years
We all love you all the same
Three days long forty years..."
Parole illuminanti
Ma durante l'incontro, in qualche modo, dobbiamo aver comunicato, sopratutto quando mi ha stretto le mani nelle sue e gli ho confessato di sentire tanta gioia per il suo arrivo trionfale in Italia, protagonista osannato della nuova edizione teatrale di Jesus Christ Superstar.
Le sue parole sono state illuminanti del cammino interiore compiuto dall'attore e dal cantante, ma anche dall'uomo, Ted Neeley, che nel mio universo di bambina era stato il volto di Gesù.
Carisma e personalità di un maestro di vita
Spiegare il mio incontro con Ted Neeley è abbastanza riduttivo a chi non abbia avuto la possibilità di conoscerlo: possibilità che concede con grande generosità e disponibilità all'ascolto.
Durante il tempo trascorso assieme, provato dalla recente performance, non ha mai avuto un moto di impazienza, di stanchezza, l'attenzione che ci ha dedicato è stata totale, sebbene intorno a noi si accalcasse una folla di ammiratori e curiosi.
Ha parlato anche di se, del suo percorso e di quello che rappresentava quell'esperienza: con semplicità e schiettezza confermava di sentire una grande responsabilità per coloro che hanno visto in lui il riflesso di Gesù, ci spiegava con umiltà in che modo un personaggio di tale spessore, come quello da lui interpretato per quasi 1800 volte in più di 40 anni, possa cambiare profondamente la vita di un uomo.
E nonostante alcuni di noi non capissero perfettamente l'inglese, il suo messaggio era arrivato chiaro e la sua aurea luminosa ci aveva entusiasmati e direi, resi migliori, in qualche modo.
Mi ero ripromessa di chiedere a Ted un mucchio di cose quando l'avessi potuto conoscere, avevo immaginato tutto molto diversamente, ma quando era arrivato il momento non avrei voluto per nessun motivo disturbarlo con un incontro, specie dopo una performance così impegnativa per lui e per noi così avvincente, come quella al Teatro Sistina di Roma.
Sulla mia riluttanza a farmi largo tra tanti fans in attesa, aveva prevalso la scarsa resistenza alle pressioni dei miei amici, convenuti allo spettacolo ed il fatto di trovarmi all'improvviso di fronte a lui.
Una canzone per Ted
Quando mi sono trovata di fronte a Ted Neeley, attore e cantante conosciuto a livello planetario, ho potuto solo gioire della sua presenza e della sua splendida energia e ripetergli come fosse fantastico il suo ritorno dopo 40 anni sulle scene italiane...
Di certo non gli ho cantato la canzone che avevo scritto per lui:
"What about you, Jesus
you stay away for a while
hanged to a cross?
I missed you
Three days long forty years
Tell me if it is true, Ted
In the power and the glory,
I missed you
Three days long forty years
We all love you all the same
Three days long forty years..."
Parole illuminanti
Ma durante l'incontro, in qualche modo, dobbiamo aver comunicato, sopratutto quando mi ha stretto le mani nelle sue e gli ho confessato di sentire tanta gioia per il suo arrivo trionfale in Italia, protagonista osannato della nuova edizione teatrale di Jesus Christ Superstar.
Le sue parole sono state illuminanti del cammino interiore compiuto dall'attore e dal cantante, ma anche dall'uomo, Ted Neeley, che nel mio universo di bambina era stato il volto di Gesù.
Carisma e personalità di un maestro di vita
Spiegare il mio incontro con Ted Neeley è abbastanza riduttivo a chi non abbia avuto la possibilità di conoscerlo: possibilità che concede con grande generosità e disponibilità all'ascolto.
Durante il tempo trascorso assieme, provato dalla recente performance, non ha mai avuto un moto di impazienza, di stanchezza, l'attenzione che ci ha dedicato è stata totale, sebbene intorno a noi si accalcasse una folla di ammiratori e curiosi.
Ha parlato anche di se, del suo percorso e di quello che rappresentava quell'esperienza: con semplicità e schiettezza confermava di sentire una grande responsabilità per coloro che hanno visto in lui il riflesso di Gesù, ci spiegava con umiltà in che modo un personaggio di tale spessore, come quello da lui interpretato per quasi 1800 volte in più di 40 anni, possa cambiare profondamente la vita di un uomo.
E nonostante alcuni di noi non capissero perfettamente l'inglese, il suo messaggio era arrivato chiaro e la sua aurea luminosa ci aveva entusiasmati e direi, resi migliori, in qualche modo.
mercoledì 14 maggio 2014
Intervista a Ted sul "Messaggero TV": Jesus Christ Superstar al Sistina (aprile 2014)
Questa intervista è comparsa in aprile, quando si stava per giungere alla data della prima dell'adattamento teatrale di JCS al teatro Sistina di Roma.
Ted appare sempre sereno, come di consueto: gli fanno notare che Shel Shapiro (nel ruolo congeniale di Caifa), sostiene che Ted sembri essere Gesù... anche fuori scena e lui minimizza, ma poi torna serio e ammette che un ruolo importante come quello, non avrebbe mai potuto incidere poco sulla sua vita.
"Qualcosa è cambiato", a molti livelli!
E lo dimostra l'affetto con cui lo seguono i suoi fans entusiasmati, il modo in cui attendono l'incontro con lui all'uscita degli artisti. Vengono per conoscere il volto di Gesù, per congratularsi della sua musica o anche per partecipare pensieri, impressioni o solo per raccontare un'esperienza.
Ted ascolta, ascolta molto..annuisce e sembra comprenderli, conforta e sorride e loro contraccambiano, lo abbracciano, taluni piangono e raccontano di aver avuto sostegno dalla sua voce, dal suo cantare, in momenti difficili della loro vita... mi chiedo, quando questo si ripete con migliaia di fans, dove Ted riesca a prendere quella serena forza, quell'incredibile tranquillità, quella capacità di trovare la risposta giusta e di confortare..come un mare calmo senza onde...
I hope you enjoy the interview: all of you!
Seleziona qui per assistere all'intervista sul Messaggero TV
Ted appare sempre sereno, come di consueto: gli fanno notare che Shel Shapiro (nel ruolo congeniale di Caifa), sostiene che Ted sembri essere Gesù... anche fuori scena e lui minimizza, ma poi torna serio e ammette che un ruolo importante come quello, non avrebbe mai potuto incidere poco sulla sua vita.
"Qualcosa è cambiato", a molti livelli!
E lo dimostra l'affetto con cui lo seguono i suoi fans entusiasmati, il modo in cui attendono l'incontro con lui all'uscita degli artisti. Vengono per conoscere il volto di Gesù, per congratularsi della sua musica o anche per partecipare pensieri, impressioni o solo per raccontare un'esperienza.
Ted ascolta, ascolta molto..annuisce e sembra comprenderli, conforta e sorride e loro contraccambiano, lo abbracciano, taluni piangono e raccontano di aver avuto sostegno dalla sua voce, dal suo cantare, in momenti difficili della loro vita... mi chiedo, quando questo si ripete con migliaia di fans, dove Ted riesca a prendere quella serena forza, quell'incredibile tranquillità, quella capacità di trovare la risposta giusta e di confortare..come un mare calmo senza onde...
I hope you enjoy the interview: all of you!
Seleziona qui per assistere all'intervista sul Messaggero TV
All that Jesus
Sempre un grande spettacolo
Incredibile a dirsi, era proprio lui: l'indimenticabile protagonista del film musicale che più di ogni altro segnò un'epoca, proponendo una vera rivoluzione intellettuale, dove l'umanità di Gesù appariva più immediata mentre l'apparato musicale rendeva più rapido il veicolo di diffusione.
Così Gesù camminò tra i giovani e li condusse con se in un viaggio lungo 40 anni....
Fino a quella sera in cui Ted Neeley doveva recitare il grande musical nella città eterna.
Ero giunta lì
Di fronte al Sistina, conscia che avrei assistito ad uno spettacolo difficile da dimenticare, accolsi la sfida ed entrai: lo spettacolo stava per cominciare.
All that Jesus....all that Ted
http://angelimessaggeri.blogspot.it/2014/05/quando-gesu-incontra-un-rock-man.html
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