martedì 29 marzo 2016

Lettere dei fans di Ted Neeley: un pensiero d'amore!


Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Brunella, fan entusiasta di Ted Neeley, cogliamo l'occasione per ricordare che questo è un blog scritto dai fans di Ted Neeley e non si propone con una veste ufficiale, ma solo come omaggio al famoso cantante.




Sono passati 42 anni da quando ti ho conosciuto in quel cinema a Lido di Camaiore.
Mia cugina Tiziana aveva già visto il film, prima di partire per il mare, e ne era entusiasta. Mi trascinò la prima sera, appena arrivate.
Per me fu una vera e propria folgorazione.
Dire che mi innamorai del film è dire poco. Da lì iniziò un percorso di avvicinamento al personaggio di Gesù, quando nemmeno il catechismo era riuscito ad instradarmi in questa ricerca.
Complice naturalmente la fascinazione delle musiche stupende e dei luoghi, dei personaggi fantastici, della regia geniale ed ammaliante e e soprattutto della magia che voi attori riuscivate ad esprimere.
Dire che mi innamorai di voi è senz' altro vero.
Da allora ho perso il conto delle volte che ho rivisto il Film.
Ho acquistato il vinile, con le foto e i testi che ho imparato quasi tutti a memoria. Ho sognato di poter essere là con voi, durante le riprese, e ho provato ad immaginarmi in una vita passata, vivendo vicino a Lui/te godendo della sua/tua presenza.
Questo fantastico film mi ha accompagnato in tutta la mia vita, regalandomi emozioni e sentimenti sempre fortissimi.
Ho sperato per lungo tempo di poter incontrare, Ted, Carl e Yvonne... Avevo anche cercato di contattarli, ma allora non era così facile, anche se grazie ad un settimanale per bambini ero riuscita ad avere qualche foto che mi ha permesso di sentirmi più vicina a loro.

Ma tu,Ted, più di tutti, mi sei rimasto nel cuore:  per tutto questo tempo, senza perdere in intensità quello che la tua interpretazione e il tuo sentire riusciva a trasmettermi.
Finalmente sabato scorso è successo, a Milano: ti ho potuto vedere dal vivo, mentre impersonavi un Gesù ancora più intenso, ancora più umano e poi, meravigliosamente, ho potuto abbracciarti! e quell' abbraccio è stato così dolce, così tenero da lasciarmi commossa e riconoscente, ed è stato come se quella ragazzina innamorata e sognante fosse ancora lì a godersi quell' emozione struggente e potentissima, quasi incredula e immensamente felice.
Quante volte lo avevo sognato?
Quante volte ho desiderato poterti conoscere ed abbracciare?
Grazie grazie grazie.
Dovrò però tornare, perché non sono riuscita ad avere una nostra foto, e ci tengo tantissimo ad averne almeno una.
Tornerò quando verrai a Parma, e allora spererò in un altro abbraccio e di potermi portare via una fotografia che ritragga quella bambina insieme al suo Amore, 42 anni dopo.
A presto Ted, e buona vita!
Brunella S.
p.s. I love you, Ted, forever and ever !

Ted Neeley ...non solo Jesus Christ Superstar!


Come leggere la grande tournée europea di Jesus Christ Superstar?

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A riflettori spenti sul palco di Jesus Christ Superstar, si accendono i cuori dei fans e risplende la luce della memoria anche sugli altri grandi successi on stage di Ted Neeley.



Ted Neeley. Non solo Jesus Christ Superstar.

Le luci della ribalta si sono appena spente sulle scene del musical Jesus Christ Superstar, giunto al termine del secondo anno della sua tournée teatrale in Europa, un’istantanea di un sipario che non si vorrebbe chiudere, su di un’avventura di cui è difficile ancora farsi un’idea. Uno spettacolo indimenticabile, che ha sorprendentemente raggiunto tutti gli angoli della penisola, affascinando i nostalgici, ma anche i non appassionati di teatro.
Ma a volte tutto accade molto in fretta ed allora la velocità del tempo appare troppo rapida e devi accontentarti di descrivere ciò che sta avvenendo, anziché tentare di darne una spiegazione.....

Un ricordo di Jesus Christ Superstar on Italian stage!

Riviviamo la magia di Maggio 2014...


Jesus Christ Superstar. Ted Neeley quarant’anni dopo

Sera di maggio piovosa.
Il Teatro Sistina è pronto ad accogliere una folla di antichi e nuovi innamorati dell’opera rock più famosa al mondo Jesus Christ Superstar scritta nel 1970 da Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice.
Innamorati che hanno imparato a conoscerla soprattutto grazie all’omonimo film di Norman Jewison e che stasera, oltre quarant’anni dopo, sono qui perché in scena c’è di nuovo lui, Ted Neeley, il cantante che interpretava Gesù nel film: sofferente, sottile, potente e bellissimo.
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giovedì 18 settembre 2014

Play it again, Piparo

La conferenza al Sistina di Roma

Mentre varco la soglia de Il Sistina, dopo i recenti successi di Ted Neeley al suo trionfo italiano nella capitale, mi sento sempre battere il cuore, tanto è stato esilarante e coinvolgente lo spettacolo della primavera passata; c'è una ragione in più per essere emozionata : di lì a poco avrei conosciuto altri due dei personaggi mitici del film, li avrei ammirati ed amati, nella loro semplicità, umanità e schiettezza: Barry Dennen(Pilato) e Yvonne Elliman (Maddalena), che rappresentano la vera novità di questo secondo debutto romano.


Attendendo la tournée europea

Apprenderemo dalla conferenza stampa tutte le anticipazioni della nuova stagione di Jesus Christ Superstar al teatro Il Sistina, nonché l'annuncio delle prossime date nei teatri italiani e poi forse europei.

In ogni caso sarà in cartellone a Il Sistina dal 18 al 28 settembre, per approdare all'Arena di Verona con uno stupendo allestimento, in un'unica data, il 12 ottobre, a seguire il teatro Arcimboldi di Milano dal 16 ottobre al 2 novembre, mentre vengono confermate le date al teatro Verdi di Firenze, dal 2 al 7 dicembre.

Una grande esplosione di consensi, una scia che raggiungerà forse l'Inghilterra, con questa compagnia di teatranti affascinanti e magnifici per coerenza e temi.
Le perplessità iniziali per questo cast di cantanti la cui età è diversa da quella dei personaggi dell'opera, è andata scemando, sull'onda di un successo tributato dovunque dal pubblico: siamo certi che la tournée europea non tarderà.


Il testimone è passato al regista siciliano

Nello sguardo del regista dello spettacolo, Massimo Romeo Piparo, indovino soddisfazione e un po' di trepidazione per quello che sta realizzando nel suo percorso: un nuovo capitolo della Grande Saga di Jesus Christ Superstar.
Grazie alle sue insistenze degli scorsi dieci anni, Ted Neeley ha accettato di recarsi in Italia, di nuovo nei panni di Jesus e ancora grazie al coraggio di questo regista capace di scommettere su di un cantante così magnifico,sebbene la parte sia sempre stata sua, a dispetto dell'età.
Ma adesso è lui, Piparo, a raccogliere l'eredità dei grandi geni che diedero luce a questa grande opera rock, Andrew Lloyd Webber e Tim Rice e mentre negli States molte sono state le rappresentazioni teatrali dell'opera, in Europa il testimone passerà a lui direttamente da  Norman Jewson, che sul grande schermo ebbe il merito di condurre JCS a fama mondiale.

 Un messaggio di Pace

Ma quella volta c'erano dei ragazzi, perlopiù hippies, musicisti e cantanti, pieni di talento e di ideali.
E a quel tempo erano tutti entusiasti rappresentanti di una generazione che voleva cambiare il mondo, anche se Ted, con un po di amarezza, ha precisato che purtroppo "le guerre non sono mai finite", a dispetto di quel pensiero pacifista di allora; ma poi non resiste a mostrarci un saggio della sua dapprima umilissima, ma poi potente dialettica, che in un attimo diventa un dialogo con ciascuno degli astanti e c'è molto di più in quello che dice: come l'opportunità di un'educazione alla pace nel dovere di ciascuno di noi (ma di questo argomento parleremo prossimamente).

Assente, ma sempre presente, Carl Anderson



Assieme ai mitici attori, il talentuoso ed intelligente artista Feysal Bonciani, grande rivelazione di questa edizione, era lì in luogo del compianto e magnifico Carl Anderson, carissimo amico di Ted, cui lo stesso Piparo si è riferito con affetto durante la conferenza.
Ted, a differenza dei suoi colleghi attori, non dimentica mai nessuno. Neanche quando sia stato l'evento più definitivo della vita a separarlo dal suo migliore amico (e se ti capita di parlarne con lui, a tu per tu, questo lo percepisci bene..).
Ed ecco che li ho visti in un attimo riuniti, Ted, Carl e i loro vecchi amici, Yvonne Elliman e Barry Dennen, quest'ultimo sempre argutissimo e pieno di humor: indimenticabili e meravigliosi artisti di quella che sarà ancora sicuramente una grande performance.

Aneddoti curiosi

E tutti accanto al loro nuovo amico, regista intelligente e sensibile, conduttore affascinante dell'evento, Massimo Romeo Piparo, cui Ted manifesta affetto e considerazione.

Attesa per più di un'ora dagli astanti, la conferenza ha preso un ritmo serrato, mentre incalzavano le domande dei vari giornalisti convenuti.

Yvonne, splendida e raggiante, piena di humor e di sfrontata immediatezza, ha strappato al pubblico qualche risata per i suoi aneddoti divertenti sul film..sembrava di percepire il  calore del vecchio cast, i lazzi e le confidenze, a volte anche la loro intenzione di mantenere quel ritmo, persino durante le prove che avranno luogo in questi giorni.
Motivo in più per attendere il trionfo dell'opera rock più famosa al mondo, qui con una grande orchestra, meravigliosamente diretta dal Maestro Emanuele Friello.

Un cast in armonia per un grande spettacolo

Sono intimidita e felice, come se assistessi al ricongiungersi di una famiglia da lungo tempo separata... confesso di essermi un po' commossa, sopratutto quando Yvonne ha scherzato amabilmente sulla mia maglietta, su cui era dipinta una farfalla...tanto tempo prima avevo udito per la prima volta la sua voce eccezionale e melodiosa ed era stato allora, immersa in quelle note, che avevo sognato un mondo migliore..









What's that buzz

Tell me what's happening

di Paul the sailor

Sabato pomeriggio: finalmente il sole splende anche sulla nostra magnifica Italia, dopo tanti giorni di pioggia ci voleva proprio.
Potrebbe essere una bella giornata se non fosse per il serpeggiare sempre più insistente e diffuso di un malumore tra molti miei amici di FB e non, tutti accomunati dal fatto di essere fans di Ted Neeley.
Oggi dunque, ho deciso di mettermi al lavoro e di fare un po' di chiarezza su ciò che sta accadendo dentro e fuori del Circle Turning (per i non addetti ai lavori è il nome che Ted usa per indicare l'unione spirituale tra lui ed ognuno dei suoi fans, siamo tutti parte di una catena che ci rende uniti e più forti).

Iniziamo proprio dal Circle Turning e dai Tedheads (il nome ufficiale dei fans di Ted), questi esistono negli Stati Uniti fin da quando, quarant'anni fa, uscì il famoso musical Jesus Christ Superstar.
Sappiamo che Ted è un cantante meraviglioso (io lo considero la vera voce del rock) ed un grande attore, ma per tutti è soprattutto l'uomo che ha dato il suo volto a Gesù.
Il compito di un fan (l'unico compito, in effetti!) è quello di sostenere la celebrità alla quale si sente legato e manifestare la propria sincera ammirazione.
In effetti è quello che è sempre successo tra i nostri “colleghi” fans d'oltre oceano.

Poi, ad aprile 2014, l'impossibile è accaduto: Ted Neeley  è venuto in Italia per una tournée trimestrale di JCS.
Il successo è stato enorme, oltre l'immaginabile: i fans italiani di Ted sono aumentati a dismisura e la sua popolarità è addirittura cresciuta ulteriormente.
E fin qui siamo tutti all'apice della contentezza.

Purtroppo, nella nostra bella penisola, non ci sono solo simpatiche persone e buoni sentimenti, c'è pure un vecchio retaggio fazioso che è penetrato in profondità nella nostra cultura, fino a diventare parte del nostro patrimonio genetico.
In alcune persone più che in altre, questo retaggio è più evidente e si esprime in modo preponderante nella vita quotidiana.
Ecco quindi che, vicino a chi davvero vuol bene a Ted, sono comparse persone abiette e senza scrupoli che vogliono solo arricchirsi e far fortuna nella sua ombra.
Nelle varie mails che sono giunte alla mia attenzione, i miei amici di Facebook mi narravano anche delle ripetute e gravi offese di cui altri innocenti fans erano stati oggetto: non ho potuto non notare una cattiveria ed un'aggressività ingiustificate e totalmente prive di ragion d'essere.
Oltre alle gravi invettive scritte ed alle aggressioni verbali in luoghi pubblici, tali abietti figuri si dilettano nella vecchia arte del pettegolezzo gratuito, che a volte sconfina persino nel gossip sul soggetto idolatrato, per una sorta di narcisistico senso di potere.
Questo modo di comportarsi arreca offesa anche a noi italiani, che nulla abbiamo a che fare con questi laidi individui, il cui unico scopo è creare tensione e divisione per poter primeggiare (“divide et impera”).

In questi giorni Ted Neeley è tornato nel Bel Paese per una nuova ed entusiasmante tournée e
questa è la ragione del mio intervento attuale, dopo mesi e mesi di pazienza e speranze che tutti, illuminati dalla chiarezza del suo messaggio, magari, si fossero ravveduti.

A tutti voi amici, voglio dire che, se da un certo punto di vista la protesta è giusta, perché volete far arrivare il vostro messaggio a Ted circa queste persone indisponenti, d'altra parte, se siamo davvero suoi fans, il nostro dovere è quello di dargli supporto, di combattere e sconfiggere coloro che  vogliono oscurare il suo messaggio.Come suoi fans noi abbiamo il dovere di sostenere nella vita i suoi ideali e praticarli il più possibile.
So che è sbagliato dare consigli, ma in questo caso mi sento di darvene uno, che poi è quello che faccio anch'io: per i veri fans di Ted Neeley, i Tedheads, c'è e c'e' sempre stata la creazione del circolo di amore che ha nome "Circle Turning", sotto il quale Ted riunì i suoi fans e animato da una donna stupenda, amica dello stesso Ted da tantissimi anni e da tante altre amiche, serenissime e piene di affetto e luminosità.

Ted non è solo un divo, è anche una persona buona e umile, con la quale si può parlare e ognuno di noi, che ascolta la voce del proprio cuore e poi agisce limpidamente, in Pace, Amore e Luce, sta seguendo il suo messaggio e non avrà bisogno di nascondere la propria voce all'interno di dimore segrete, perché la sua parola  porterà solo chiarezza, restituendo  la serenità perduta.
Grazie per avermi ascoltato e perdonate la mia franchezza: rimango disponibile come sempre per tutti presso il mio profilo Facebook, sempre aperto e conciliante con chiunque voglia parlarmi.
Paul the sailor

Caro Paul: ti ringrazio della tua lettera e della tua accorata difesa di chi è stato vittima di fraintendimenti e di ambiguità.
E' indubbio che una figura come Ted Neeley, il cui approccio col pubblico è diretto ed emozionante, faccia dimenticare a qualcuno la regola della saggezza e della compostezza.
Ma allo stesso modo non posso dirmi d'accordo con te, perché ritengo che, per seguire l'insegnamento di Ted, sia giusto lasciare che tutti possano esprimersi a loro modo.
Una delle frasi  più illuminanti che ho udito pronunciare da Ted è stata proprio a proposito della pace.
"Essere per la Pace significa rispettare l'opinione degli altri,qualunque essa sia, seppure a noi apparisse abietta" .
Nel dir questo portava l'esempio della Guerra e illustrava come,  per professarsi a favore della Pace, occorra rispettare anche chi militi dalla parte avversa, perché é nella franchezza del dialogo, nella fiducia e nella sobrietà dell'incontro, che si instaura poco, a poco, la possibilità di piantare semi di Pace.
Ricordo che alla Conferenza Stampa della Tournée italiana affermo' che avrebbe potuto parlare un giorno intero a questo proposito e ti confesso che  per un attimo ho desiderato che lo potesse fare, dando  a noi che lo ascoltavamo la possibilità di conoscere ancor meglio il suo pensiero.
E so bene che questo atteggiamento mite non vuol dire certamente accondiscendere a scelleratezze, ma solo rispettare tutti, al di là di insensate polemiche che non farebbero che guastare l'Armonia che Ted comunica a noi tutti con il suo magnifico canto e la sua testimonianza luminosa.
Sono comunque certa che Ted, sebbene  impegnato nelle sue meravigliose performance, non smetta mai di riconoscere la Verità e l'Onestà di chi lo segue degnamente ed è per questo che fa vibrare nel Circle Turning, l'unione pacifica e fraterna dei suoi fans.


giovedì 11 settembre 2014

Barbara: quel sorriso è per te

La mia esperienza con Ted Neeley

di Barbara Rea

Ricordo che da settimane avevamo idea con il mio compagno di andare a vedere JCS: lui, poi  essendo più grande di me  aveva vissuto appieno quegli anni magici dell' uscita nelle sale del film.
E così un giorno, verso la fine di maggio,siamo passati davanti al sistina, ci siamo guardati negli occhi e in un attimo siamo volati verso la biglietteria.

Il destino aveva riservato due posti per noi

Il caso (ma al caso ci credo poco) ha voluto che ci fossero soltanto 2 posti vuoti. Considerate che a mio avviso uno spettacolo va visto in poltronissima, per poter vivere tutte le espressioni e l'energia degli attori....
 E pensate che sorpresa: i due posti vuoti erano... in quinta fila centrale....direttamente al centro del palco!
Meglio di così, non avrei potuto sperare: sembravano aspettare solo me... quei due posti.
Quando è iniziato...non sapevo esattamente cosa aspettarmi, sì, il film lo avevo visto e infatti, Ted mi era entrato nell'anima; il messaggio di JCS si era consolidato nella mia mente....ma devo ammettere che trovarmi così dal vivo, catapultata all'interno della storia, beh....che emozione...quasi non socchiudevo gli occhi,pur di  non perdere un solo frame.

Il pubblico in delirio, il Sistina vibrava sulle sue note

Guardavo tutti, ma non riuscivo a distogliere l'attenzione da quell'uomo, quell'uomo che mi faceva vivere il rapporto con Judas, la Maddalena, ma che possedeva quell' umanità infinita, a dispetto della divinità.
Ricordavo la sua voce nel film, ma ora quella voce che già amavo, era diventata una voce matura, che ti vibra dentro.
La voce, il timbro, la sua interpretazione, che ne fa l'unico vero amabile interprete di un colossal.
E' Ted l'esperienza indimenticabile.
Finisce il primo atto ed io già sono eccitatissima, con il mio compagno, forse più lucido di me, che mi guarda incuriosito...
Ecco, ci si siede di nuovo....si riapre il sipario....
Arriva così, dopo pochi minuti, la scena nel Getsemani....io già comincio a tremare...in un istante mi compare nella mente Ted, così come lo ricordavo nel film....cosa sarebbe accaduto..ora:
" Peter, John, James....Ted si avvicina, sale sulla passerella....("diamine è così vicino!").
Morta! Ho la pelle d'oca, i brividi corrono lungo tutto il corpo, non ci sono parole sufficienti per descrivere quei minuti che avrei voluto non terminassero mai. Quei momenti in cui Ted rappresenta un Jesus così umano, quel dialogo con il Padre così aperto...è incredibile, è magico.
Ti si stampa nella mente, indelebile, così come nel cuore. Lo vivi, il dialogo con il Padre, Ted è unico nel trasmettere un messaggio così grande.
Il pubblico è entusiasta, e c'è una cosa che mi ha colpito davvero tanto. Sentivo 'friggere' tutto il corpo, vibrava tutto, era tutta l'energia di quella sala, tutta l'energia che stava circolando in quel momento. Non ho mai avuto prima d'allora una esperienza simile.
Sono alla prima serata e ho già scritto un poema....
Accorcio....finisce lo spettacolo...usciamo dalla sala, la prima cosa che faccio è dire al mio compagno: prossima settimana devo portare mio figlio: assolutamente non può perdere una esperienza così.
Non sapevo che Ted si fermasse a salutare il suo pubblico, lo leggo all'uscita, ma il mio compagno mi trascina via.
Mentre cammino, uscendo, mi attacco immediatamente al cellulare, chiamo mio figlio e lo avverto che sarebbe venuto con me a teatro, altrettanto costringo a fare al mio compagno con sua figlia.
 Insomma arrivo a casa e, prima di andare a letto, ho già comprato su internet 6 biglietti per
il 6 giugno.

Condividere la gioia di mio figlio: il regalo più bello

 Io, il mio cucciolo 22enne, il mio compagno e sua figlia di 20, nonchè una coppia di amici. 
I dieci giorni fino al 6 giugno sono stati interminabili,ma quella data finalmente arriva.
Mio figlio, nel frattempo, si riguarda il film (che apprezza soprattutto per la storia). 
E così preparati, entriamo a teatro, stavolta abbiamo scelto un posto strategico: poltrona numero 1: mio figlio, numero 2 per me.....e si', perchè...stavolta la mano di Ted, quando lui passerà tra le file... la voglio proprio stringere!
Solito rituale: mi godo il primo atto 2 volte, la prima per lo spettacolo, e la seconda perché leggo negli occhi di mio figlio sorpresa e piacere dello spettacolo.
E quale soddisfazione può essere più grande? Condividere questo amore con lui è stato magico!
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Intervallo, secondo atto..:.Getsemane, altra scarica d'energia, e mio figlio lì, a bocca aperta....
Ebbene : siiiiiiiiiiiii, sono la donna più felice del mondo.
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Passaggio di Ted nel corridoio, riusciamo io e mio figlio a dargli la mano....mi sono sentita quasi di dare la mano ad un vero Messia, ma per me lui lo è, davvero. Perchè ti trasmette un messaggio di amore e umanità ...
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Fine dello spettacolo, leggera come l'aria, elettrizzata, corro a cercare i famosi bigliettini per essere ricevuti da Ted: e siamo ancora io, mio figlio e la coppia di amici.
Il mio compagno e la figlia non hanno voluto trattenersi...peggio per loro.
 Biglietto numero 2. Wow!...
Passa la mezzanotte ed ecco che compare Ted, all'interno del foyer del teatro, io sono fuori in attesa, con il naso appiccicato alla vetrata.
 Numero 1: guardo quest' uomo, senza tunica, in jeans, giubbotto di pelle e
cappello...non mi sembra vero di trovarmi vicino a lui, il Lui del film, quell'unico lui.
 Sono frastornata, ma sento i miei occhi brillare.

La mia mano stretta nella sua

Quasi tocca a noi, io,troppo timida per farmi avanti, cerco di passare dietro i miei amici, che invece inesorabili mi spediscono per prima....si apre la porta ed entro, mio figlio dopo di me e poi i due amici. 
Guardo Ted, mentre mi avvicino, incontro i suoi occhi e lui mi prende la mano e la tiene stretta
tra le sue, per tutta la durata dell'incontro. 
Parliamo, piu o meno in un inglese approssimativo, supportati dall'interprete. Non ricordo più con precisione di cosa abbiamo parlato, tanta è stata l'emozione, ma più o meno dell'esperienza dello spettacolo, e di Roma, e ...non so: ero stordita, tanto da non accorgermi della mia mano tra le sue, perché, se me ne fossi resa conto, avrei tremato tutto il tempo, e invece ero solo abbandonata in una gioiosa beatitudine.
Non ho staccato i miei occhi dai suoi, non ho potuto farlo mai.E poi non lo avrei mai salutato, ma i minuti a disposizione erano terminati...ed ecco l'ultimo saluto: un abbraccio ( di quelli che ti restituiscono la pace, che ti mettono in pace con l'universo).
 Mamma mia, quale atto d'amore è il suo verso il genere umano. 
E così, esco dal teatro, guardando la felicità ed il piacere di mio figlio disegnati sul suo volto e poi l'estasi provata.. che mi regala quel mio sguardo perso, 
Il mio compagno, che ha visto tutto da fuori, mi parla, ma io non sento nulla...
In tutto il racconto ho dimenticato di parlare dell'"angelo custode"  di Ted, Giorgio. E' il suo body guard a Roma, che con infinita gentilezza si è prestato a scattarci le foto del nostro colloquio.
Per cui ora possedevo quel  ricordo  tangibile....quelle preziose foto...
Casa, dolce casa...eccomi a scaricare le foto, a guardarle e riguardarle. 
Comincia il mio infinito scrivere su Facebook, parlare di JCS di Ted, il lavaggio del cervello a tutti per dimostrare quanto fosse indispensabile andare a vederlo.
Pubblico foto su foto, mie e di Ted. 
Sono affascinata, estasiata, rapita da quest'uomo e dalla sua energia, dal suo sguardo compassionevole, dal suo calore, dalla bravura, dalla voce che risuona come eco nella mia mente.
E così, come quando ero ragazza, prendo foglio, carboncino e gomma da cancellare. Comincio a disegnare Ted, prendo spunto da una foto di me e lui che amo molto.
Passo un giorno e una notte a disegnare...Vorrei dare vita a quel foglio, e quasi la prende.... E' proprio lui, forse più giovane, senza rughe,
ma riconosco quello sguardo infinito...
E ora? Ora devo tornare da lui: devo dargli il disegno, dimostrargli quanto è stato importante per me.
Benedetto Internet in  occasioni come queste:  via sul sito, per comprare un nuovo biglietto!
Eccomi già pronta al... terzo round!

E mi dice "Che meraviglia: sento il tuo cuore battere!"

Stavolta sola (so che ci sono un paio di amiche in teatro....e so che sarà una sorpresa per loro trovarmi li) :
terza fila, al centro...fremo e tremo...eccolo, comincia...e io ho ancora più emozione della prima volta, se mai sia possibile.
Ho con me il disegno, e i dischi da farmi autografare.... 
Sono pronta...forse... :-)
Soliti brividi, tocca al numeretto, numero quattro....: eccomi!
Mezzanotte, come Cenerentola... arriva Ted...sudore freddo e poi.. tocca a me!
Imbarazzo,  ma lo saluto e anzi, lo abbraccio subito...parliamo, stavolta non ho voluto l'interprete, a costo di parlare a gesti. Non saprei dire, come al solito, cosa ci siamo detti, ma siamo stati a contemplarci l'un l'altra negli occhi per un po, in silenzio e trovo che questo dica molto di più... delle parole. 
Mi risveglio allora da quello stato di euforia e mi ricordo di aprire  la copertina del disco di JCS : all'interno c'è il disegno, glielo porgo e gli dico: "E' per te!".

Uniti per sempre in quel sorriso

 E mentre lo facevo credo di essere avvampata...
... Io credo che a Ted sia piaciuto, sembrava felice riguardando le foto che Giorgio ci aveva 
scattato,quest'adorabile angelo, abile come un artista nel cogliere quell'attimo, che ci aveva uniti per sempre, me e Ted, in quel sorriso condiviso di gioia.
 Ancora un abbraccio e volo via, felice.
Vabbè... inutile dire che dopo pochi giorni avevo già prenotato le ultime due repliche al Sistina.
La quarta volta avevo il cuore galoppante, tanto che Ted mi fa:" Che meraviglia: sento il tuo cuore battere forte, è bellissimo!".
Ho rischiato la crisi cardiaca...
Ecco, io da questo incontro... non mi riprenderò mai più.
Ora frequento Facebook, la sua pagina, dove a volte pubblico cose, poi twitter, e anche ogni sito che mi porti a lui.

Quella che chiamo "La mia Ted's experience"

Ho fatto un nuovo disegno,è stato una mattina, dopo aver ricevuto una sua risposta ad un messaggio su fb: ero così felice che ho preso di nuovo foglio e carboncino ed ho disegnato senza fermarmi tutto il giorno, per poi pubblicargli il mio omaggio all'energia che  trasmette.
Inutile dire che il suo commento di apprezzamento è stato come... una carezza al cuore.
E in un baleno sono stata già lì con lui, nelle sei date al sistina a settembre,alla data di Verona, la data a Firenze e chissà dove altro arriverò?
Dite che sia Teddite acuta??
No, perchè di lui non si può fare senza!
...Tu arrivi a teatro, lo guardi, lo ascolti, lo incontri, lo abbracci ed esci rinnovata..
La magia sta tutta nella  connessione che crea con le persone. 

Potrei stare qui a scrivere all'infinito, ma credo che per ora sia più che sufficiente....
Ah dimenticavo: ho fatto un video con delle foto che ho scattato, oltre ad un audio "rubato", registrato con il cellulare mentre cantava "I only want to say", ma pure con le foto di noi due, poi l' ho pubblicato su youtube, con il titolo 'La mia Ted's experience' ...e ancora mi trovo persa a guardarlo e riguardarlo...

Vi allego qualche foto, le altre le potete trovare su FB sulla mia pagina (Barbara Rea) nella cartella dedicata a Ted.


 E questo invece è il video

Non so, sono frastornata... anche adesso... mentre scrivo di lui...
Non è possibile...ma è così.


Ringraziamo Barbara per questo sincero, fantastico contributo: per la sua gaiezza e la sua naturalezza e noi, che l'abbiamo ammirata accanto a Ted, raffinata e luminosa, le diciamo grazie anche perché..ha strappato a Ted... uno dei suoi più bei sorrisi!

martedì 8 luglio 2014

L'abbraccio di Ted insegna ad essere semplici

Ted Neeley e i giovani

Si chiama Giorgio, è un ragazzo romano, classe 83, non conosceva Ted Neeley, se non come un'icona di un'altra generazione e forse non lo avrebbe mai conosciuto meglio, se il destino non avesse giocato a suo favore, preparando per lui un incontro che... non avrebbe dimenticato facilmente!
"Sai...." mi dice, ma si interrompe subito, guardandomi tra il serio e il faceto, quasi che a raccontarmi un fatto così speciale debba considerare la reazione che potrà produrre negli astanti...abbassa veloce lo sguardo, per poi sorridere di tralice...

Lo spettacolo di Ted visto con gli occhi di un ragazzo nato negli anni 80

Fa parte di una generazione cresciuta in un periodo storico diverso da quello del film Jesus Christ Superstar, una generazione entusiasmata dalla tecnologia, dalla certezza di scoperte in un futuro ogni giorno diverso...che si è andato spegnendo sotto l'incalzare della recente crisi, che ha investito il mondo e l'Italia in particolare...
Ma io lo incoraggio, ho voglia di capire quello che un ragazzo di un'altra epoca  abbia potuto provare di fronte all'esibizione storica del nostro amatissimo...e lui, Giorgio, inizia senza preamboli il suo racconto:

-"Ho pensato a lungo cosa avessi provato quella sera dello spettacolo a Roma, al Sistina..che poi ne avevo sentito parlare più volte..intendo dire che avevo anche cantato spesso qualche canzone del film..era un motivetto famoso, di quelli che hai sempre sentito qua e là, da quando sei nato e che per motivi che non so dire... ti rimane in testa.
Ma il musical, per un motivo o per l'altro, non l'avevo mai visto...certo la mia generazione aveva avuto tanti miti e quel film, pur essendo famoso, non mi era mai accaduto di poterlo vedere, sebbene ci fossero mie amiche (e sopratutto le madri di queste amiche) senz'altro più informate di me a riguardo. Ma davvero io non l'avevo visto.
Questo per spiegare che non fu certo per mia volontà che un giorno, anche se stanco dopo una settimana pesantissima di lavoro, accettai l'invito ad assistere alla versione teatrale del film, allora al Sistina di Roma.
Ecco che sono contento di essere qui a scrivere su questo blog, nato sotto gli occhi di tutti noi che abbiamo assistito a questo miracolo di spettacolo, come non se ne vedevano da decenni.-

Quello che fa la fortuna di uno spettacolo non è nelle critiche severe o coraggiose o
 negli spunti "aromatizzati al peperoncino" : un evento lo fa il pubblico, sei d'accordo?


-Sì , in un certo senso è proprio così che mi sento, mi sento parte di un accadimento che ha dell'inaspettato, non mi aspettavo di trovarmi in contatto con una prodigiosa testimonianza coraggiosa di celebrazione della fede.
Devo confessare che, agli occhi di chi, come me, non ama i messaggi istituzionalizzati di una religione che non trova  modo di raggiungere il cuore della sua gente, JCS è diventato un emblema, un punto fermo di ciò che dovremmo accogliere per lasciarci ispirare dal senso del Divino...per me assistere a JCS è stato un momento di apertura, verso quell'immagine (quella di Gesù n.d.r.), ma non solo: è stata una svolta personale, proprio per chi come me non era in armonia con  una figura di Gesù deprivata della sua umanità, troppo lontana dalla gente,
dal suo popolo..
Così, assistere a questo spettacolo , con l'interpretazione superba di Ted Neeley come Gesù, mi è sembrato per la prima volta di scorgere il Suo vero volto: qui il messaggio è dirompente e diretto.
E quel che ho voluto vedere io è che"ogni essere umano è Gesù " : tutti coloro che praticano, che conducono una vita onesta piena di pietà e comprensione per gli altri, stanno seguendo una scia di santità, di aspirazione verso un fine ultimo, superiore e non fa niente se non vi riusciranno, anche se mancheranno nel loro fine, almeno avranno tentato e non ci sarà condanna, per loro, in un modo o nell'altro anche loro sono"Gesù"...-

Quindi quello che ti ha colpito di più è stato il messaggio religioso?


-Penso che dal momento che c'e un messaggio, vuol dire che c'e' chi lo veicola e chi lo ascolta..invece non dovrebbe esserci differenza: nessuna barriera tra Gesù e la gente: proprio come quando Ted/Jesus scende tra il pubblico!-


Ed è così che hai percepito quest'opera musicale?

-Vedi, Ted Neeley ha chiaramente inteso come andasse interpretato Gesù, non come un essere lontano anni luce e morto sulla croce 2000 anni fa, ma come un uomo del nostro tempo, di ogni tempo, con le stesse domande di sempre: riuscirò a farcela? A portare a termine il mio compito?
Secondo me le debolezze umane aiutano a rafforzare il messaggio di Verità: l'umanità deve ambire al cielo senza dimenticare la terra...-.

E tutto questo grazie a Ted Neeley ed alla sua interpretazione?

-Parliamo di uno spettacolo, parliamo di un cantante, ma parliamo pure di quello che dovrebbe essere un'opera: capace di stimolare il senso critico, non lasciare indifferenti: sì, di fronte a Ted Neeley non si può rimanere indifferenti.
 Il bello è che tutte queste riflessioni sono simultanee all'intensità della storia, della musica e dell'interpretazione, dal primo attore, fino all'ultima comparsa sul palco, il teatro si caricava di energia, di un'elettricità positiva, che pervadeva il luogo e tutte le persone che erano lì...
E' stato poi, durante l'incontro, dopo lo spettacolo, che ho potuto capire che molta di quell'energia arrivava proprio da lui, da Ted Neeley.
Un semplice abbraccio mi ha trasmesso ancora di più fisicamente quell'energia che avevo sentito distintamente in teatro, poche ore prima: ero sorpreso e felice.
E poi quello che vedevo mi riempiva di stupore: Ted abbracciava tutti indistintamente, come fossero loro i protagonisti.
Penso che con quell'abbraccio (che inizia in scena e culmina nel suo incontro), Ted compia ogni sera un miracolo ben più grande, che sta nell'insegnare ai suoi fans la forza della semplicità, forse è il solo modo con cui possiamo ancora una volta scorgere... Gesù in noi.-

Ecco che un altro tassello del nostro mosaico è composto:...Ted parla attraverso i suoi fans..noi lo ascoltiamo ed ogni volta di più capiamo cosa voglia dire il suo motto: "Keep the circle turning"....